Grammatica sanscrita

il verbo


II. - Sistema del presente

1- Generalità
2- Radicali atematici
3- Radicali a radici alternate
4- Radicali a raddoppio
5- Radicali a affissi
6- Radicali tematici
7- Altri presenti tematici
8- L’imperfetto
9- L’ottativo
10- L’imperativo
11- Participio presente
12- Congiuntivo


108. Generalità. - Su un particolare radicale, chiamato radicale del presente, il verbo sanscrito coniuga un presente indicativo, un imperfetto, un’ottativo, un congiuntivo, un imperativo, un participio. Morfologicamente, i radicali del presente sono divisi in due categorie: i tematici e gli atematici. Nella terminologia in uso, tematico significa “radicale che termina con una a breve” (es.: BHAV-a-, PAŚ-ya-); tutti gli altri tipi di radicali sono quindi considerati atematici (es.: TAN-o-, YU-na-K-, KRĪ-ṇā-). L’unica differenza tra queste due categorie è che i radicali atematici sono alternanti (TAN-o-ti/ TAN-u-te; YU-na-K-ti/YU-ṅ-K-te; KRĪ-ṇā-ti/KRĪ-ṇī-te) e quelli tematici non lo sono (BHAV-a-ti/BHAV-a-te; PAŚ-ya-ti/PAŚ-ya-ya-te), per il resto (desinenze, aumenti, ecc.), nessuna differenza.


109- Tabelle delle desinenze
Desinenze primarie
    Attivo Medio
Sg. 1…
2…
3…
-mi
-si
-tr
-e
-se
-te
Du. 1…
2…
3…
-vas
-thas
-tas
-vahe
-āthe
-āte
Pl. 1…
2…
3…
-mas
-tha
-anti
-mahe
-dhve
-ate



Desinenze secondarie
 
    Attivo Medio
Sg. 1…
2…
3…
-am
-s
-t
-i
-thās
-ta
Du. 1…
2…
3…
-va
-tam
-tām
-vahi
-āthām
-ātām
Pl. 1…
2…
3…
-ma
-ta
-ant
-mahi
-dhvam
-ata



Nota. - 1° La 3° pl. primaria attiva appare anche nelle forme -*ati* o -*nti* ; 2° La 3° pl. attiva secondaria appare sempre nella forma -*an*, secondo 12 b ; 3° Particolari desinenze appaiono qua e là (ad es. all'ottativo, al congiuntivo, e soprattutto all'imperativo) : saranno indicate al momento opportuno.



110- Radicali atematici. - Come regola generale, l’alternanza, caratteristica di questa categoria di presenti, riguarda solo la sillaba predesinenziale. È quindi o la radice stessa che si alterna (praty-E-mi “Io torno”, praty-I-maḥ “noi torniamo”, o un affisso (SU-no-mi “Io spremo” /SU- nu-maḥ “noi spremiamo”). L’alternanza è tra uno stato forte (generalmente, il grado pieno della vocale) e uno stato debole (di solito grado zero); lo stato forte si applica alle tre persone nel singolare attivo, lo stato debole in ogni altro luogo:

  Sg. Du. Pl.
attivo Forte debole debole
Medio debole debole debole



111- a) Radicali a radice alternante. - È il caso dei verbi che si confondono con la radice stessa (I - “andare”) preceduta o meno da un preverbo (prati-RUDH- “impedire”) e che questa radice sia oppure no raddoppiata (bi-BHAR-ti “egli porta”/bi-BHṚ-maḥ “noi portiamo”). Esempio di flessione: I- “andare”.

I- “andare“   Sg. Du. Pl.
Attivo 1…
2…
3…
E-mi
E-ṣi
E-ti
I-vas
I-thas
I-tas
I-mas
I-tha
I-anti
Medio 1…
2…
3…
Iy-e
I-ṣe
I-te
I -vahe
Y-āthe
Y-āte
I-mahe
I-dhve
I-ate



Vediamo, da questo esempio, che la difficoltà morfologica consiste nell’applicazione delle regole fonetiche: eṣi (secondo 37), yanti (secondo 32 b). C’è solo un caso particolare qui, la forma iye (con dissimulazione della y; probabilmente per evitare confusione con il relativo pronome ye, 101). Naturalmente, l’alternanza viene sempre fatta secondo le regole indicate al punto 39 (quindi e/i, o/u, ar/ṛ); quando il grado pieno è a vocalismo -a-, lo zero deve essere l’assenza della vocale (secondo il punto 39) : quindi abbiamo AS-mi (“io sono”), asi (per *AS-if “tu sei”), AS-ti (“egli è”), S-mas (“noi siamo”), S-tha (“voi siete”), S-anti (“loro sono”); ecco due esempi, ridotti all’attivo sg. e pl., in breve (AS- “essere” e VAC- “parlare”).

  Sg. AS Sg. VAC Pl. AS Pl.
1…
2…
3…
AS-mi
asi
AS-ti
VAC-mi
VAK-ṣi
VAC-ti
S-mas
S-tha
S-anti
UC-mas
UK-tha
UC-anti



Note. - Anche in questo caso, l'applicazione delle regole interne di saṁdhi è l'unica difficoltà. Si osserverà nella forma vakṣi, il passaggio da C a K secondo 35, e il passaggio da s a secondo 37. Solo un'anomalia, la forma asi, "tu sei" (per AS-si). Nel (raro) caso in cui la radice termina con una H, ci si ricorderà che l'aspirata è, di fatto, un vecchio GH. Questa sonora sonorizza la t disinenziale e ritrova la sua vecchia forma (da DUH- "mungere" avremo dogdhi "munge", cioè DOGH + ti con sonorizzazione della t  e "trasferimento dell'aspirazione", secondo 34); davanti alla sibilante ci sarà assordamento di GH (con trasferimento dell'aspirazione) e cerebralizzazione di s (secondo 37). In totale, DUH- è coniugato come segue (le maiuscole rappresentano gli elementi appartenenti alla radice, le minuscole alle desinenze) :

  Sg. Pl.
1…
2…
3…
DOH-mi
DHOK-ṣi
DOGdHi-ti
DUH-mas
DUGdHa
DUH-anti



112- b) Radicali a raddoppio. - Questi radicali atematici (quindi con alternanza della predesinenziale che qui si confonde con la radice stessa) prevedono un raddoppio, quindi i principi fonetici sono i seguenti:
1° Si raddoppia solo la prima consonante della radice (quando esiste): da-DĀ-ti “dà” (da DĀ- “dare”);
2° Se questa consonante è aspirata perde la sua aspirazione: bi-BHE-ti “egli teme” (da BHĪ- “temere”);
3° Le gutturali e l’aspirata H diventano palatali: ju-HO-ti “egli versa” (da HU- “versare”);
4° Il vocalismo corrisponde al grado zero della radice (quindi i, u), ma una dà una i (bi-BHAR-ti “egli porta” da BHṚ-); inoltre, se il vocalismo zero della radice è lungo (ī, ū, ā), la vocale del raddoppio è corta (i, u, a). Per esempio, ecco come HU- “versare l’oblazione” si coniuga al presente:

HU-   Sg. Du. Pl.
Attivo 1…
2…
3…
ju-HOmi
ju-HO-ṣi
ju-HO-ti
ju-HU-vas
ju-HU-thas
ju-HU-tas
ju-HU-mas
ju-HU-tha
ju-HV-ati
Medio 1…
2…
3…
ju-HV-e
ju-HU-ṣe
ju-HU-te
ju-HU-vahe
ju-HV-āthe
ju-HV-āte
ju-HU-mahe
ju-HU-dhve
ju-HV-ate



113. c) Radicali a affissi. - Il terzo tipo di presenti atematici è quello in cui a un affisso alternato si aggiunge alla radice (che in questo caso non si alterna) per formare il radicale. I grammatici indiani contano quattro affissi: na/n, no/nu, o/u, nā/nī. Nel primo caso (affisso na/n) l’affisso si integra nella radice stessa, inserendosi tra la vocale e la consonante finale: così da RUDH- “impedire” si ha RUnaDH-mi (“io impedisco”)/RUnDH-mas (“noi impediamo”). Naturalmente, le regole fonetiche devono essere prese in considerazione, là dove è necessario (RUnDddHA “voi impedite”: sonorizzazione della dentale desinenziale th e trasferimento dell’aspirazione). Esempio (da YUJ - “aggiogare”) :

YUJ-   Sg. Du. Pl.
Attivo 1…
2…
3…
YUnaJ-mi
YUnaK-ṣi
YUnaK-ti
YUṅG-vas
YUṅK-thas
YUṅK-tas
YUñJ-mas
YUṅK-tha
YUñJ-anti
Medio 1…
2…
3…
YUñJ-e
YUṅK-se
YUṅK-te
YUṅG-vahe
YUñJ-āthe
YUñJ-āte
YUñJ-mahe
YUṅG-dhve
YUñJ-ante



Nota. - Esempio scelto appositamente per mostrare come la n dell'affisso diventa gutturale o palatale a contatto con l'occlusiva che precede e come questa si modifica  (passaggio alla gutturale sorda o sonora) a contatto con le consonanti desinenziali (con possibile cerebralizzazione della sibilante).

114- Presente con affisso nā/nī. Di fatto, l’alternanza è allo stato forte, e (davanti alla consonante) o n (davanti alla vocale) allo stato debole. Prendendo come esempio KRĪ - “comprare”, si ha :

KRĪ-   Sg. Du. Pl.
Attivo 1…
2…
3…
KRĪ-ṇā-mi
KRĪ-ṇā-si
KRĪ-ṇā-ti
KRĪ-ṇī-vas
KRĪ-ṇī-thas
KRĪ-ṇī-tas
KRĪ-ṇī-mas
KRĪ-ṇī-tha
KRĪ-ṇ-anti
Medio 1…
2…
3…
KRĪ-ṇe-e
KRĪ-ṇī-ṣe
KRĪ-ṇī-te
KRĪ-ṇī-vahe
KRĪ-ṇ-āthe
KRĪ-ṇ-āte
KRĪ-ṇī-mahe
KRĪ-ṇī-dhve
KRĪ-ṇ-ate



Nota. - La nasale dentale è qui cerebralizzata ovunque. Si noti anche l'opposizione krīṇāsi/krīṇīṣe.

115- Presenti con affisso no/nu. Esempio SU- “spremere” [per estrarre il succo]”.


SU-   Sg. Du. Pl.
Attivo 1…
2…
3…
SU-no-mi
SU-no-ṣi
SU-no-ti
SU-nu-vas
SU-nu-thas
SU-nu-tas
SU-nu-mas
SU-nu-tha
SU-nv-anti
Medio 1…
2…
3…
SU-nv-e
SU-nu-ṣe
SU-nu-te
SU-nu-vahe
SU-nv-āthe
SU-nv-āte
SU-nu-mahe
SU-nu-dhve
SU-nv-ate



Nota. - Oltre al passaggio da u a v prima della vocale, da notare sunoṣi, sunuṣe (secondo 37).


116- Presenti con affisso o/u. Esempio: TAN- “tendere (una corda)”.

TAN-   Sg. Du. Pl.
Attivo 1…
2…
3…
TAN-o-mi
TAN-o-ṣi
TAN-o-ti
TAN-u-vas
TAN-u-thas
TAN-u-tas
TAN-mas
TAN-u-tha
TAN-v-anti
Medio 1…
2…
3…
TAN-v-e
TAN-u-ṣe
TAN-u-te
TAN-u-vahe
TAN-v-āthe
TAN-v-āte
TAN-u-mahe
TAN-u-dhve
TAN-v-ate



Nota. - Si noti la scomparsa dell'affisso alle prime due persone al plurale. Il fatto che l'affisso o/u sia quasi solo aggiunto alle radici con finale  -N-  ha portato a chiedersi se non sia in realtà un affisso no/nu, essendo la radice a zero (TA-no-ti, per \*TṆ-no-ti, la vocale apparendo in sanscrito sotto forma di un a). Ma il vedico conosceva già una forma tarute ("attraversa", da TṜ-, "attraversare") e il sanscrito classico ha il verbo "fare" che si coniuga KAR-o-ti /KUR-u-te. Va notato, tuttavia, che il grado zero è insolito (KUR - invece di KṚ -); inoltre, in vedico, l'alternanza era KṚ-ṇo-ti/KṚ-ṇu-te.

Radicali tematici. - La radice si presenta al grado pieno (più raramente a zero) ed è seguita da un affisso che, nella maggior parte dei casi, si riduce alla vocale tematica stessa. Non c’è alternanza.
117- a) I presenti a affisso -a- forniscono la stragrande maggioranza dei presenti del sanscrito (più della metà delle radici). Di questi, il numero maggiore ha la radice al grado pieno, gli altri hanno la radice al grado zero. Di BHŪ- “diventare, essere”, e di TUD- “colpire”, abbiamo i seguenti paradigmi:

BHŪ-   Sg. Du. Pl.
Attivo 1…
2…
3…
BHAV-ā-mi
BHAV-a-si
BHAV-a-ti
BHAV-ā-vas
BHAV-a-thas
BHAV-a-tas
BHAV-ā-mas
BHAV-a-tha
BHAV-a-nti
Medio 1…
2…
3…
BHAV-e
BHAV-a-se
BHAV-a-te
BHAV-ā-vahe
BHAV-ethe
BHAV-ete
BHAV-ā-mahe
BHAV-a-dhve
BHAV-a-nte



Nota [che si applicano a tutti i temi attuali]. - La vocale tematica viene allungata ad ogni 1° persona (eccetto sg. medio); Scompare al medio (1° sg. e 2° e 3° duale) dove viene sostituita da una e.

TUD-   Sg. Du. Pl.
Attivo 1…
2…
3…
TUD-ā-mi
TUD-a-si
TUD-a-ti
TUD-ā-vas
TUD-a-thas
TUD-a-tas
TUD-ā-mas
TUD-a-tha
TUD-a-nti
Medio 1…
2…
3…
TUD-e
TUD-a-se
TUD-a-te
TUD-ā-vahe
TUD-ethe
TUD-ete
TUD-ā-mahe
TUD-a-dhve
TUD-a-nte



118- b) Gli altri presenti tematici hanno o un affisso -ya-, la radice più spesso a grado zero, o un affisso -aya- (radice a grado pieno o lungo). Di fatto, questi apporti sono usati principalmente per la formazione dei radicali delle “coniugazioni derivate” (cfr. 151 ss.): passivo (radice a grado zero + ya + desinenze medie), causativo (radice a grado pieno + aya + desinenze), denominativi, ecc. Ciononostante, ci sono alcuni radicali di presenti dell’indicativo che utilizzano questi affissi. Esempi: DIV-ya-ti “gioca a dadi”; NAH-ya-ti “cuce”; GṚH-ya-te “egli è preso” (passivo da GRAH-, prendere); SPṚH-aya-ti “desidera”; KĀR-aya-ti “egli fa fare” (causativo da KṚ-); varṇayati “dipinge” (denominativo da varṇa- “colore”).

Nota. - Alcuni radicali tematici hanno una forma simile a quella di diversi tipi di radicali atematici; così, troviamo presenti con un affisso nasale: *MUñC-a-ti* "egli libera" (da *MUC-*), *VInD-a-ti* "egli trova" (da *VID* -); presenti con raddoppio: *tiṣṭhāti* "egli sta in piedi" (= *ti + STHĀ + a + ti*, da *STHĀ*-). Ma, naturalmente, non c'è alternanza e il radicale rimane lo stesso ovunque, la coniugazione è esattamente quella di bhavati (quindi: *muñcāmi*, *muñce*, ecc.). Accade anche che il radicale del presente sia molto diverso dalla radice, in particolare con l'aggiunta di un suffisso -*cch*-: *gacch-a-ti* "egli va", da *GAM*- "andare" è di fatto: *GA* (= *\*GṂ*-) + *cch* + *a* + *ti*; allo stesso modo *yacchati* "egli mantiene" (da *YAM*-) "ṛcchati" egli partecipa" (da *Ṛ*-); ecc.

119- L’imperfetto (sintassi 180) si forma direttamente sul radicale del presente. Un aumento (a-) è prefissato ad esso, e le desinenze secondarie (Tabella: 109) sostituiscono le desinenze primarie. A titolo di esempio, ecco le sei terze persone (sg., du., pl. dell’attivo e del medio) dell’imperfetto di SU- “spremere”, a confronto con le corrispondenti forme del tempo presente:

SU-   Presente Imperfetto
Attivo 3ª sg….
3ª du….
3ª pl….
sunoti
sunutas
sunvanti
asunot
asunutām
asunvant
Medio 3ª sg….
3ª du….
3ª pl….
sunute
sunvāte
sunvate
asunuta
asunvātām
asunvata



Nota. -  La prima pers. del sg. attivo è a-SU-nav-am (nav = no, secondo 32 c); Quando l'aumento è prefissato ad un radicale la cui iniziale è una vocale, si applica un saṁdhi speciale a + a/ā = ā (normale), ma a + i/ī = ai (non e!); a + u/ū= au; a+ ṛ/ṝ = āṛ. Esempi: IKṢ-a-te "egli vede" > aikṣata "egli vedeva"; UKṢ-a-ti "egli spruzza" > aukṣat "egli spruzzava"; Ṛ-cch-a-ti "egli partecipa",  ārcchat "egli partecipava"; 3° Spesso la disinenza del 2° sg. attivo. scompare (vedi 12): YUnaK-ṣi "egli aggioga" ayunak "egli aggioga". Al limite, ci sono forme come āḥ che possono essere tradotte come "tu eri" o "egli era" (a + AS + s, o a + AS + t, secondo 32a, 12 et 15.


120- L’ottativo (sintassi: 178) appartiene al sistema del presente (cfr. 108); si forma quindi a partire dal radicale del presente. Nella coniugazione atematica, l’alternanza appare solo a livello dell’affisso, avendo il radicale ovunque il suo aspetto debole (39). La formula morfologica sarà quindi: radicale + affisso + desinenze.
a) L’affisso modale è una -ī-. Naturalmente, questa -ī- si fonde con la vocale del radicale quando ce n’è una; il caso più frequente è quello dei radicali tematici dove la finale -a- diventa -e- all’ottativo (-a + ī = e, secondo 32). Alcune peculiarità fonetiche appaiono: la -ī- si dissimila (-īy) davanti alla vocale e il fenomeno si estende anche alla -e- che diventa -ey- (infatti: a + īy = ey-). Nella coniugazione atematica, l’alternanza è tra - (stato”debole” ) dell’affisso e -- (stato “forte”) ma -- si estende a tutto l’attivo (e non solo al sg. secondo 110) tranne, inaspettatamente, alla 3ª del plurale. b) Le desinenze sono ovunque secondarie (109) con due peculiarità: la 1ª media è -a (e non -i), la 3ª pl. attiva è -ur (nuova desinenza), la 3ª pl. media è -ran (nuova desinenza).

121- Tipi di flessione. - 1° Ottativo atematico. - All’attivo, esempio DVIṢ- “odiare” (al presente attivo abbiamo: dveṣṭi/dviṣanti, secondo 111).

DVIṢ- Sg. Du. Pl.
1….
2….
3….
DVIṢ-yā-m
DVIṢ-yā-s
DVIṢ-yā-t
DVIṢ-yā-va
DVIṢ-yā-tam
DVIṢ-yā-tām
DVIṢ-yā-ma
DVIṢ-yā-ta
DVIṢ-y-ur



Nota. - Si avrebbe allo stesso modo juhuyāt (112), sunuyāt (115), krīṇīyāt (114), tanuyāt (116), ecc.

Nel medio, esempio TAN- “tendere” (al presente: tanoti, medio: tanute, secondo 116).

TAN- Sg. Du. Pl.
1….
2….
3….
TAN-v-īy-a
TAN-v-ī-tas
TAN-v-ī-ta
TAN-v-ī-vahi
TAN-v-īy-āthām
TAN-v-īy-ātām
TAN-v-ī-mahi
TAN-v-ī-dhvam
TAN-v-ī-ran



Nota. - Lo stesso vale per juhvīta, sunvīta, krīṇīta, rundhīta (cf. 113).

122- 2° Ottativi tematici. - All’attivo, esempio BHŪ- “essere, diventare” (al presente attivo sg. bhavati [cioè BHO + a-, secondo 32 c]; plurale: bhavanti).

BHŪ- Sg. Du. Pl.
1….
2….
3….
bhaveyam
bhaves
bhavet
bhaveva
bhavetam
bhavetām
bhavema
bhaveta
bhaveyur



Nota. - Bhavet è, infatti, bhava + ī + t, secondo 32 a.

Al medio, ad esempio NAH- “cucire” (al presente medio sg. NAH-ya-te, cfr. 118).

NAH- Sg. Du. Pl.
1….
2….
3….
nahyeya
nahyetās
nahyeta
nahyevahi
nahyeyathām
nahyeyatām
nahyemahi
nahyedhvam
nahyeran



Nota: Nahyeya è, infatti, NAH + ya + īy + a; allo stesso modo, in duale: N A H + y a + īy + ātām .

123- L’imperativo (sintassi: 177) è di facile formazione: basta aggiungere desinenze particolari al radicale del presente. Quest’ultimo rimane invariabile nella coniugazione tematica; i radicali atematici si presentano allo stato debole (39) e non si alternano; tuttavia, le varie prime persone e l’unica 3ª sg. attiva utilizzano lo stato forte.

a) Tabella delle desinenze:

    Sg. Du. Pl.
Attivo 3ª sg….
3ª du….
3ª pl….
-āni
-dhi (hi)
-tu
-āva
-tam
-tām
-āma
-ta
-(a)ntu
Medio 3ª sg….
3ª du….
3ª pl….
-ai
-sva
-tām
-āvahai
-athām
-atām
-āmahai
-dhvam
-(a)ntām



Nota: - Nella 2° sg. attiva, la disinenza è, negli atematici, -hi dopo la vocale, -dhi dopo le consonanti; nei tematici disinenza zero (come al voc. sg. della declinazione tematica). La disinenza zero si estende anche ai presenti atematici con l'affisso -no-/-nu- e *-o-/-u-* Le desinenze del duale medio (2° e 3° pers.) sono -ethām e -etām nella coniugazione tematica.

124- b) Esempio di flessione atematica all’attivo: DVIṢ-“odiare” (cfr. 111).

DVIṢ- Sg. Du. Pl.
1….
2….
3….
DVEṢ-āni
DVIḌ-ḍhi
DVEṢ-ṭu
DVEṢ-āva
DVIṢ-ṭam
DVIṢ-ṭām
DVEṢ-āma
DVIṢ-ṭa
DVIṢ-antu



Nota. - Cerebralizzazione delle t disinenziali secondo 37. Alla 2ª  sg. doppio saṁdhi: passaggio da a , poi a secondo il 33 b (con cerebralizzazione del dh desinenziale).

125- c) Esempio di flessione atematica al medio : RUDH- “ostacolare” (presente RU-na-DH-mi / RU-n-DH-mas).

RUDH- Sg. Du. Pl.
1….
2….
3….
RU-ṇa-DH/ai
RU-n-T-sva
RU-n-D-dHām
ruṇadhāvahai
rundhāthām
rundhātām
ruṇadhāmahai
runddhvam
rundhatām



Nota. - Gli artifici grafici (maiuscole per la radice, minuscole per l'affisso e le desinenze) permettono di evidenziare gli incidenti fonetici (che si trovano altrove), da notare runddham (e runddhvam) secondo 34, e la cerebralizzazione dalla n alle prime persone, secondo 37.

126- d) Esempio di flessione tematica all’attivo: BHŪ- “diventare, essere” (presente: BHAV-a-ti).

BHŪ- Sg. Du. Pl.
1….
2….
3….
bhavāni
bhava
bhavatu
bhavāva
bhavatam
bhavatām
bhavāma
bhavata
bhavantu



Nota. - bhavāni è in realtà: BHO + a + ani, con doppio saṁdhi, secondo 32c e 32a. Lo stesso bhavāva.

127- e) Esempio di flessione tematica al medio : NAH- “cucire” (presente: NAH-ya-ti).


NAH- Sg. Du. Pl.
1….
2….
3….
nahyai
nahyasva
nahyatām
nahyāvahai
nahyethām
nahyetām
nahyāmahai
nahyadhvam
nahyantām



Nota: Si noti la scomparsa della vocale tematica nella 1ª pers. sg. e le desinenze del duale in -e".

128- Il participio presente è una formazione nominale (quindi declinata) costruita con un suffisso -ant- (neutro -at-, secondo 43; femminile -antī- per i radicali tematici, -atī- per gli atematici, con alcune eccezioni). Il maschile e il neutro sono flessi secondo 88, il femminile secondo il 93. Il suffisso si aggiunge all’attuale radicale del presente come appare alla 3ª plurale attiva (quindi lo stato debole dei radicali atematici, secondo 110). Avremo quindi, a titolo d’esempio, al nominativo singolare (maschile, neutro, femminile): bhavants, bhavat, bhavantī (da BHŪ-) ;yuñjants,yuñjat,yuñjati (da YUJ-, cf. 113) ; sunvants, sunvat, sunvatī (da SU-, cf. 115); ecc. Si ricorderà che il nom. m. sg. appare nella forma bhavan (yuñjan, ecc.) secondo 12.

Nota. - Questo valeva per l'attivo; al medio, i suffissi (declinati secondo 97 e 95) sono -*māna-* (f. *°ā*-) per i tematici, -*āna*- per gli atematici: *bhavamāna-* (da *BHŪ*-), *sunvāna*- (da *SU*-), ecc.



129- Il congiuntivo, scomparso nel classico (dove viene sostituito dall’ottativo, cfr. 178), si formava con l’aiuto di un affisso -a e di desinenze primarie (e secondarie); i radicali atematici erano allo stato forte. Esempi di 3ª sg. attiva: bhavāt (bhava + a+t, da BHŪ-), sunavat (SU + no + a + t, saṁdhi secondo 32).









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