īśopaniṣad 6



यस्तु सर्वाणि भूतान्यात्मन्येवानुपश्यति ।
सर्वभूतेषु चात्मानं ततो न विजुगुप्सते ॥ ६ ॥


yastu sarvāṇi bhūtānyātmanyevānupaśyati |
sarvabhūteṣu cātmānaṁ cātmānaṃ tato na vijugupsate ||6||

Traduzione parola per parola
Ma (tu) il quale (yaḥ), tutti gli esseri (bhūtāni) nel soffio vitale (ātmani), proprio così (eva), [egli] guarda (anupaśyati).
E (ca) in tutti gli esseri (sarvabhūteṣu), il soffio vitale (ātmānam) da lui (tataḥ) non (na) vuole nascondersi, (vijugupsate).

Traduzioni:

Carlo della Casa, Upaniṣad, Utet 1976
Ma di fronte a colui che riconosce nel proprio sé tutte le creature e in tutte le creature vede il proprio sé, di fronte a costui [l’Assoluto] non cerca più di sfuggire [e si palesa chiaramente].

Louis Renou, L’Hindouisme, PUF 1951
Mais celui qui considère toutes les essences comme étant simplement dans le Soi, et le Soi dans toutes les essences, il ne veut plus distraire de là sa pensée.

Raphael, Upaniṣad, Bompiani 2010
Invero, colui, il quale riconosce tutti gli esseri nell’ātman e l’ātman in tutti gli esseri, a motivo di ciò non ha avversione verso [alcunché]. 1

Raphael, Cinque Upaniṣad, Āśram vidya 1974

Ora, chi scorge nell’ātman tutti gli esseri e l’ātman in tutti gli esseri, da Costui [ātman] più non si separa.2

Aurobindo, Sri Aurobindo Ashram Trust 2003
But he who sees everywhere the Self in all existences and all existences in the Self, shrinks not thereafter from aught.

Pio Filippani Ronconi, Upaniṣad antiche e medie, Boringhieri 1960
Colui il quale, però, riconosce tutte le forme del divenire entro l’ātman e l’ātman in tutte le forme del divenire, da Costui più non si cela.

yaḥ, pron. rel. nom. sing. m. di yad-, il quale, la quale, che
tu, ptc., ma sarvāṇi agg. nom. pl. n. di sarva, intero, intero, completo, ogni.
bhūtāni, sn. nom. pl. n. di bhūta-; part. pass. pass. di √bhū-, ciò che è o che esiste, esseri viventi (divini, umani, animali e persino vegetali)
√bhū- v. cl. 1 P., diventare, essere, sorgere, nascere, esistere
ātmani sm. loc. sg. di ātman, nel soffio vitale, nell’anima
eva, avv. così, proprio così, esattamente così, certamente, veramente
anupaśyati vb. 3ª p. sg. pres. indic. di anu√dṛś-, sorveglia, guarda, tiene in vista
anu√dṛś-, vb., sorvegliare, guardare, tenere in vista o a mente
√dṛś-, vb.(forme del pres. dalla rad. √paś-), vedere, scorgere, osservare, guardare, considerare sarvabhūteṣu, sn. loc. pl. di sarvabhūta, in tutti gli esseri

sarva, agg. tutto, intero, completo, ogni
bhūta-, sn. ciò che è o che esiste, essere vivente (divino, umano animale e persino vegetale)
ca, e
ātmānam, sm. acc. sg. di ātman-, soffio vitale, anima
tataḥ, pron. abl. sg. di tad-, da lui
na, avv. non, no. vijugupsate, vb. desiderativo di vi√gup-, desidera, vuole nascondersi, allontanarsi
vi√gup-, vb. solo des. vijugupsate, retrocedere, allontanarsi, indietreggiare, voler nascondere da

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NOTE:

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  1. Colui che riconosce che la totalità degli enti è compresa nell’avyakta, il Punto principale, riconosce altresì l’unità della vita che sottostà al nāma-rūpa, di là dal nāma-rūpa (nome e forma) vi è un’unica Essenza (Realtà) che permea la totalità degli enti a qualunque dimensione possono trovarsi. Che questa Essenza o Realtà, viene chiamata ātman, Brahman, Jīva, ecc. è irrilevante perché sono sempre nomi sovrapposti, per utilità di comunicazione, a quell’Essenza-Realtà. Si vedano a tale proposito i commenti di Śankara: Bṛ. II.IX.1, Tai. II.IX.1, Bra. Sū. III.II.17, Cfr. Bha. Gī. IV.35, VI. 29-30. (Raphaël 2010)
     

  2. Chi riconosce che la manifestazione non è altro che una sovrapposizione al Reale, ha raggiunto la Conoscenza-Realizzazione e ogni cosa-evento diventa un semplice fenomeno sovrapposto al grande Schermo del senza tempo. L’unità dell’ātman rimane dietro il miraggio dei no- mi e delle forme; chi nella molteplicità possiede l’occhio della visione, può vedere sempre l’Unità, e ciò è Compiu- tezza perfetta o Pienezza. (Raphaël 1974)