वास्तोष्पति

vāstoṣpati

Published: Oct 3, 2020 by

vāstoṣpati

Ecco una divinità vedica poco conosciuta, eppure di fontamentale importanza.

vāstoṣpati, il Signore della casa. È la divinità che protegge le dimore, gli edifici residenziali. (vāstu, sn. sito o fondamenta di una casa; costruzione, edificio, fattoria, casa - RV)

vāstoṣpati occupa la casa non appena questa è costruita. Per questo motivo il guardiano deve essere reso felice.

vāstūpaśama o vāstūpaśamana è la cerimonia di purificazione celebrata nel momento in cui si gettano le fondamenta o in cui si inaugura una casa. Io non conosco i dettagli di questa cerimonia.

Ho imparato a recitare il sūktam dedicato a vāstoṣpati, che ho pure appeso alle pareti della mia dimora montana, vānaprastha nilayam. Questo sūktam deve essere recitato quando si entra in una nuova casa.

vāstoṣpati viene lodato nel ṛgveda (VII, 54, 1-3; VII, 55,1; V, 41, 8; VIII, 17, 14).

Qui sotto il vāstu sūktam. Ne ho appena iniziata la traduzione. Allego quindi quella di Valentino Papesso, in italiano (1929 – ristampa Ubaldini 1979) e quella di Brereton-Jamieson in inglese, di cui già abbiamo parlato in altri post.

ṛgveda VII, 54, 1-3** (ṛṣī Vasiṣṭha Maitrāvaruṇi)

vā́stoṣpate práti jānīhyasmā́ntsvāveśó anamīvó bhavā naḥ ǀ

yáttvémahe práti tánno juṣasva śám no bhava dvipáde śám cátuṣpade ǁ

O Signore della casa, accoglici benignamente, dacci una buona entrata, tieni lontane le malattie. Quel che noi supplichiamo da te, volentieri accordaci. Prosperità sia al nostro bipede e quadrupede.

O Lord of the Dwelling Place, greet us. Become easy to enter and without affliction for us.

When we entreat you, favor us in return: become weal for our two-footed, weal for our four-footed.

vā́stoṣpate pratáraṇo na edhi gayasphā́no góbhiráśvebhirindo ǀ

ajárāsaste sakhyé syāma pitéva putrā́npráti no juṣasva ǁ

O Signore della casa, sii nostro promotore, o Indu, (e) accrescitore del nostro patrimonio con mucche e cavalli. Che noi possiamo, esenti da vecchiaia, essere nella tua amicizia; compiaciti di noi; come un padre dei figli.

O Lord of the Dwelling Place, be one who furthers us, fattening the livestock with cows, with horses, o drop.

In your companionship might we be unaging. Like a father his sons, favor us in return.

vā́stoṣpate śagmáyā saṃsádā te sakṣīmáhi raṇváyā gātumátyā ǀ

pāhí kṣéma utá yóge váram no yūyám pāta svastíbhiḥ sádā naḥ ǁ

O Signore della casa, che noi possiamo partecipare della tua compagnia potente, gradevole, piena di buoni successi. Proteggi nel lavoro e nel riposo il nostro bene. Voi (o dèi) proteggeteci sempre con i benesseri.

O Lord of the Dwelling Place, might we be accompanied by your capable fellowship, joy-bringing, providing the way.

Protect us at will in peace and war. – Do you protect us always with your blessings.

ṛgveda VII, 55,1** (ṛṣī Vasiṣṭha Maitrāvaruṇi)

amīvahā́ vāstoṣpate víśvā rūpā́ṇyāviśán ǀ

sákhā suśéva edhi naḥ ǁ

Oh Signore della casa, rimuovi tutti i mali da qui, Prendendo tutte le forme dell’universo, E sii nostro amico e di buon auspicio per noi.

Destroying affliction, o Lord of the Dwelling Place, entering all forms, be a companion well disposed to us.

ṛgveda V, 41,8*(ṛṣī* Atri Bhauma)

abhí vo arce poṣyā́vato nṝ́nvā́stoṣpátim tváṣṭāram rárāṇaḥ ǀ

dhányā sajóṣā dhiṣáṇā námobhirvánaspátīm̐róṣadhī rāyá éṣe ǁ

Vi celebro, coloro che nutrono gli eroi che ti portano doni, vāstoṣpati e tvaṣṭṛ (creatore degli esseri viventi, divino costruttore) dhiṣana che conferisce ricchezza si accorda attraverso la nostra obbedienza - e alberi e piante, per il rapido guadagno delle ricchezze.

I chant for you to the men granting prosperity, to the Lord of the Dwelling-Place, to Tvaṣṭar, as I give;

with reverences (I chant) to the trees, the plants, along with the rich Holy Place, in the quest for wealth.

ṛgveda VIII, 17, 14** (ṛṣī Irimbiṭhi Kāṇva)

vā́stoṣpate dhruvā́ sthū́ṇā́ṃsatram somyā́nām ǀ

drapsó bhettā́ purā́m śáśvatīnāmíndro múnīnām sákhā ǁ

Oh Signore della casa, che la trave della dimora sia salda e attraverso il sacrificio fluisca il Soma. La goccia di Soma distrugge tutte le roccaforti e Indra è l’amica dei ṛṣi.

O Lord of the Dwelling Place, a steadfast pillar, armor for comrades in soma

is the drop, a splitter of strongholds, one after the other. Indra is the comrade of ecstatics.

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van- , vb. cl. 1, piacere, amare, sperare, desiderare; ottenere, acquisire; conquistare, vincere;

liṅgam
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“Generalmente la centralità nei templi dedicati al Dio spetta al liṅga. Esiste una molteplicità di liṅga. Rappresentazione della potenza allo stato puro prima e nonostante la manifestazione, il liṅga è l’emblema per eccellenza di śiva, esso rappresenta parzialmente l’energia sessuale e la procreazione, ma è soprattutto potenza distruttrice: se il liṅga, a causa di una maledizione, si stacca dal corpo di śiva e cade a terra l’universo si spegne o comincia bruciare ogni cosa, finché non viene posta nella yoni di parvatī ove la sua forza distruttrice si placa; la yoni rappresenta la base su cui il liṅga è istallato, simbolo della śakti con la quale il Dio è perennemente unito. Nei pancamukha-liṅga (liṅga con cinque volti) ci sono in realtà quattro volti, il quinto è il liṅga come forma trascendente di śiva. Nei sancta sanctorum dei templi i la mūrti che si incontra più frequentemente non è una vera e propria mūrti, bensì il liṅga che prima di essere un oggetto concreto di culto è il segno di una Realtà sottile che permea tutte le cose: “il liṅga è nel fuoco per coloro che si dedicano ai riti, nell’acqua, nel cielo, nel sole per gli uomini saggi, nel legno e in altri materiali solo per gli sciocchi; ma per gli yogin è nel proprio cuore. (īśvara-gītā, Il Canto del Signore [śiva]). Gli śivaliṅga sono infiniti, dice lo śiva-purāṇa, e l’intero universo è fatto di liṅga giacché tutto è forma di śiva e null’altro esiste realmente; il liṅga in altre parole è il brahman (īśvra-gītā 10, 1 e 3).”