अबिधानमाला

abidhānamālā


abidhānamālā-, sf. “collana di parole” dizionario

IAST devanāgarī traduzione riferimento
u 1- congiunzione enclitica usata frequentemente nei veda, e, anche, inoltre, d’altra parte.
2- particella che implica assenso, chiamata, comando
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ukha उख sm. caldaia, pentola, calderone *AV XI, 3.18; sf. bollitore, ogni tipo di casseruola o pentola che possa essere messa sul fuoco (RV) a
ugra उग्र agg. potente, violento, impetuoso, forte, enorme, terribile 1
ugrabāhu उग्रबाहु agg. le cui braccia sono larghe e possenti a
uta उत cong. e, anche, persino; secondo il Petersburger uto viene utilizzato nel sanscrito vedico (ṛgv. 1, 131, 1. 134, 6. 162, 6. 8, 13, 31. 82, 5. 10, 117, 2.) 1; 2
udgātṛ उद्गातृ sm. uno dei quattro principali sacerdoti (addetto al canto degli inni del sāmaveda), cantore a
upa उप prep. (o pref. verbale e nominale) 1- verso, vicino a, dal lato di; 2- con, insieme con; 3- sotto, giù; 4- nella direzione di; 5- al tempo di; 6- sopra (loc.); 7- fino a; 8- in; 9- allo stesso tempo che, in accordo con (RV, AV, ŚBr);
avv. per di più, inoltre, oltre a ciò (RV, AV, ŚBr)
1
ulūkhala उलूखल sn. mortaio di legno a
upaniṣad उपनिषद् sn. “sessione o insegnamento esoterico”, “conoscenza segreta”; insieme al brahmasūtra e alla bhagavadgītā costituiscono la “Triplice Scienza” (prasthānatraya) del vedanta. Il vocabolo upaniṣad nella sua accezione etimologica indica l’atto del “sedersi accanto a qualcuno” in atteggiamento reverenziale, riferito in particolare al discepolo seduto ai piedi del Maestro per riceverne un insegnamento esoterico, in forma dialogica, per via di simboli, analogie e formulazioni di equivalenze o connessioni segrete. Nella chāndogya (3.5.1-2) le upaniṣad vengono definite guhyādeśa, “insegnamenti segreti”, in altri contesti paramaṃ guhyam, “il segreto supremo”. Nella “Introduzione” al Commentario (bhāṣya) alla kaṭha upaniṣad Śaṅkara dice: «Il termine upaniṣad è formato dalla radice verbale √sad, che è la base, preceduta dai prefissi upa (presso) e ni (giù, completamente) con i quali assume il significato di rimozione (viśararṇa) [delle sovrapposizioni velanti di māyā], di raggiungimento (gati) [della identità con il brahman] e di dispersione (avasāda) [dell’ignoranza con i suoi effetti]. Pertanto con il termine upaniṣad si designa la conoscenza (vidyā) avente per oggetto l’Ente che si intende conoscere [cioè il brahman], il quale viene esposto nel testo che si vuole spiegare. Così tale termine si riferisce primariamente alla Conoscenza liberatrice, secondariamente al testo o al libro che la racchiude. Le upaniṣad sono parte integrante dei veda, rappresentano la Tradizione primordiale e costituiscono il vedānta stesso nella sua essenza. Il vedānta etimologicamente significa “fine (anta) dei veda” e tale espressione deve essere intesa nel doppio significato di “conclusione”, essendo le upaniṣad l’ultima parte dei testi vedici, e di “scopo” perché quanto vi è insegnato è lo scopo ultimo dell’intera Conoscenza tradizionale. La muktikā upaniṣad ne elenca 108, ma le principali sono: brhadāraṇyaka, chāndogya, taittirīya, aitareya, śvetāśvatara, kaṭha, īśa, māṇḍūkya, kena, praśna, muṇḍaka (queste sono state commentate da Śankara), kauṣitakī, maitrī. Le upaniṣad, come gli altri testi vedici, appartengono alla śruti (“audizione”) che corrisponde all’intuizione intellettuale pura e immediata, frutto di un’ispirazione diretta che si applica esclusivamente al dominio dei princìpi metafisici. Nelle upaniṣad sono presenti diversi “punti di vista” o “prospettazioni” (darśana) riguardanti il non-dualismo, il monismo, il dualismo e le discipline che si basano sulla conoscenza (jñāna), sull’amore-devozione (bhakti) e sull’azione (karman); ciò potrebbe sembrare contraddittorio, ma occorre tener presente che le Upaniṣad sono insegnamenti rivolti a ricercatori che possono trovarsi in possesso di qualificazioni (adhikāra) e predisposizioni diverse. (Parmenides) 1
ūm ऊम् particella interrogativa 1
urūnasa- उरूनस agg. dal largo naso a
uśij- उशिज् agg. che desidera, che si impegna con fervore, zelante; desiderabile, amabile, affascinante; sm. fuoco; burro bollito —> sull’uso sostantivato vedi app a
uṣṇa- उष्ण agg., caldo, ardente 1