अबिधानमाला

abidhānamālā


abidhānamālā-, sf. “collana di parole” dizionario

IAST devanāgarī traduzione riferimento
yakṣa यक्ष sn. essere vivente soprannaturale, appariyione immateriale, spirito, spettro; N. di una classe di essero semidivini servitori di kubera o viṣṇu a
yaj यज् v. c. 1 P. Ā., venerare, adorare, onorare con sacrifici 1; 2
yajamāna यजमान agg., che sacrifica, che venera; sm. persona che paga il costo di un sacrificio, istitutore di un sacrificio a
yajiṣṭha यजिष्ठ che venera profondamente, che venera al massimo grado 1
yajurveda यजुर्वे Lo Yajurveda può essere considerato il primo testo regolare sul rituale vedico in toto. Esso tratta soprattutto i doveri dell’adhvaryu, il sacerdote responsabile dell’effettiva celebrazione dei vari riti sacrificati. Ci sono pervenute due recensioni maggiori dello Yajurveda, il kṛṣṇa («nero») yajurveda e lo sukla («bianco») yajurveda. La differenza non sta tanto nel contenuto quanto nell’impostazione. Nel kṛṣṇa yajurveda, i mantra e gli yaju (formule sacrificali in prosa) sono mescolati insieme con la loro spiegazione ritualistica e la loro discussione (detta brāhmaṇa). Così, per forma e contenuto, la saṃhitā del kṛṣṇa yajurveda non è particolarmente distinguibile dal brāhmaṇa o dall’araṇyaka di questo veda. Al contrario, lo śukla yajurveda contiene soltanto i mantra e gli yaju, mentre le corrispondenti spiegazioni rituali e discussioni sono riservate allo śatapatha Brāhmaṇa che appartie- ne a quel veda.
Le saṃhitā delle quattro scuole del *kṛṣṇa yajurveda -ossia, la taittirīya, la kaṭha (o kaṭhaka), la Maytrāyaṇī, e la kapiṣṭhala kaṭha - ci sono pervenute, complete o almeno frammentarie. Da esse possiamo vedere come la scuola taittirīya abbia forse conservato più pienamente la sua letteratura rispetto a tutte le altre scuole vediche, mantenendo la continuità dal periodo saṃhitā attraverso i periodi brāhmaṇa, āraṇyaka e upaniṣadico fino al periodo sūtra. La taittirīya saṃhitā è divisa in sette kāṇḍa e, insieme con la taittirīya brāhmaṇa e la taittirīya āraṇyaka, copre quasi l’intera gamma del ri- tuale vedico. Tuttavia, in questi testi, i diversi sacrifici non sono trattati in ordine logico.
Un tratto distintivo dello śukla yajurveda è il fatto che il suo intero corpus letterario ci è pervenuto in due versioni distinte, dette mādhyandina e kāṇva. Tuttavia, le differenze tra di loro, in termini di contenuto e impostazione, sono minime. La śukla yajurveda saṃhitā, nota anche con il nome di vājasaneyi Saṃhitā nella versione mādhyandina, consiste di quaranta capitoli (adhyāya). I primi venticinque adhyāya contengono mantra e formule relative ai principali sacrifici; i successivi quattro adhyāya comprendono aggiunte a questi mantra e formule di base; gli adhyāya 30-39 trattano di sacrifici quali il puruṣamedha, il sarvamedha, il pitṛmedha e il pravargya; e l’ultimo adhyāya costituisce la nota īśa Upaniṣad. La versione kāṇva della vājasaneyi saṃhitā generalmente segue lo stesso schema. (Enciclopedia delle religioni, Induismo, a cura di Mircea Eliade, Jaka Book)
1; a
yajus यजुस् sn. devozione religiosa, venerazione, sacrificio; formula o preghiera sacrificale (RV); N. dello yajurveda a
yajña यज्ञ sm., atto di devozione, offerta, oblazione, sacrificio; fuoco 1; 2
yajñamaya यज्ञमय agg. composto di sacrifici, contenente il sacrificio 1
yajñiya यज्ञिय agg. degno di venerazione o sacrificio, sacro, divino; yajñiyāsaḥ i ṛgveda I,148,3 a; b
yat kiṃ ca यत् किम् च whatever, qualunque cosa (www.sanskritdictionary.com). 1
yati यति sm. ordinatore, asceta, devoto a
yama यम sm. redini, freno, briglia; auriga; autocontrollo, pazienza;
N. del dio che presiede i pitṛ e governa gli spiriti dei morti; N. del deva della morte; colui che controlla, così denominato in quanto tiene in pugno l’esistenza terrena degli esseri, o come dice Śaṅkara “il Signore nel ruolo della morte (mṛtyu)”. Nella kaṭha upaniṣad impartisce a Naciketas l’insegnamento sulla conoscenza dell’ātman, l’assoluto in noi, che conduce alla liberazione (mokṣa). (Par.)
a; b
yaviṣṭha यविष्ठ agg., sup. di yuvan, il più giovane, molto giovane, ultimo nato a
yathātathyatas यथातथ्यतस् avv. realmente, veramente 1
yuj युज् vb. cl. 7 P. Ā., aggiogare, legare, imbrigliare, bardare 1
ye ke ca ये के च ka- may sometimes be preceded by the relative ya- (exempli gratia, ‘for example’ ye ke ca-, any persons whatsoever (Monier-Williams) 1