परिशिष्ट

pariśiṣṭa



pariśiṣṭam śiva aṣṭottaraśata nāmāvalaye, appendice ai 108 nomi di śiva

śiva accoglie gaṅgā fra i suoi capelli

27- om gaṅgādharāya namaḥ

Quando la distruzione colpì la terra e tutti gli esseri viventi a causa della siccità, i saggi dell’Himalaya pregarono il fiume celeste gaṅgā (Gange), che si era incorporato in una bella dea del fiume, di scendere sulla terra e di salvarla. Ma ecco che le masse d’acqua impetuose invasero la terra disseccata; allora śiva, che era seduto sul sacro monte kailāsa, raccolse le cascate fra i suoi capelli e fece sì che l’acqua ammansita potesse discendere sulla terra.


(da Eckard Schleverger, Le divinità indiane, Mediterranee, 1999)


gaṅgā

śiva gaṅgādhara, il Dio dalla cui testa sgorga il sacro fiume gaṅgā; illustrazione da un testo del XVIII secolo. Oltre pārvatī e il toro nandī, alla sinistra di śiva è raffigurato il re bhagīratha, che aveva pregato affinché il fiume, che inizialmente scorreva in cielo, prendesse a scorrere sulla terra. Fu accontentato, ma l’impatto del fiume avrebbe devastato il pianeta, se śiva, apparso dal nulla, non avesse attutito col proprio capo l’urto.

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