īśopaniṣad 13



अन्यदेवाहुः संभवादन्यदाहुरसंभवात् ।
इति शुश्रुम धीराणां ये नस्तद्विचचक्षिरे ॥ १३ ॥


anyadevāhuḥ saṃbhavādanyadāhurasaṃbhavāt |
iti śuśruma dhīrāṇāṃ ye nastadvicacakṣire ||13||

Traduzione parola per parola
Le oscure (andham) tenebre (tamaḥ) sono raggiunte (praviśanti) da coloro (ye) che onorano (upāsate) la non nascita (asaṃbhūtim)
allo stesso modo (iva) l’oscurità (tamaḥ) diviene allora (tataḥ) ancora più grande (bhūyaḥ) per coloro (te) che sono gratificati (ramaḥ) dalla nascita (saṃbūtyāṃ)

Traduzioni:

Carlo della Casa, Upaniṣad, Utet 1976
[L’Assoluto,] si dice, è diverso dalla rinascita, diver­so dall’assenza di rinascita. Questo abbiamo udito dai saggi che ce l’hanno insegnato.

Louis Renou, L’Hindouisme, PUF 1951
(L’ātman-brahman) est autre, dit-on, que le savoir, autre dit-on, que le non-savoir: ainsi avons-nous appris des sages qui nous l’ont expliqué.

Raphael, Upaniṣad, Bompiani 2010
Altra cosa dicono che sia [il frutto conseguibile] dalla [meditazione sulla] esistenza manifesta, altra cosa dicono che sia [il frutto conseguibile] dalla [meditazione sulla] esistenza non manifesta.
Così udimmo [l’insegnamento da parte dei saggi i quali ci spiegano ciò].
Raphael, Cinque Upaniṣad, Āśram vidya 1974

Una cosa è il risultato del Divenire [o manifesto] e un’altra è quella del Non-divenire. Noi lo abbiamo appreso dalla bocca dei Saggi.

Aurobindo, Sri Aurobindo Ashram Trust 2003
Other, verily, it is said, is that which comes by the Birth, other that which comes by the Non-Birth; this is the lore we have received from the wise who revealed That to our understanding.

Pio Filippani Ronconi, Upaniṣad antiche e medie, Boringhieri 1960
“Ben altra cosa è stata detta a riguardo del divenire, ben altra cosa estata detta a riguardo del non-divenire.” Noi abbiamo ciò appreso dai saggi, che ci hanno rivelato ciò.


andham, sn. nom. sg. di andha, da √andh-, oscurità
tamaḥ sn. nom. sg. di tamas, oscurità, buio, tenebre (anche pl.)
praviśanti, vb. cl. 6 P. Ā., 3ª p. pl. pres. ind. di praviś-, entrare, andare dentro, ricorrere a, raggiungere, arrivare
ye, pron. m. nom. pl. di yad, che, il quale, la qual cosa
asaṃbhūtim sf. acc. sg. di asambhūti da sambhū-, non esistenza, distruzione
upāsate, vb. cl. 2, P. 3ª p. pl. pres. ind. di upaās- , sedersi a lato di, sedere vicino per onorare o aspettare qualcuno, onorare, riverire, rispettare


tataḥ, pron. abl. sg. di tad, da quel luogo, di là, al che, allora, in seguito
bhūyaḥ, sn. nom. sg. di bhūyas da √bhū-, che diviene, che diviene in aumento
iva, avv. così, allo stesso modo
te , pron. nom. pl. di tad, essi, quelli, questi
tamaḥ, sn. nom./acc. sg. di tamas, oscurità, buio, tenebre (anche pl.)
ye, pron. m. nom. pl. di yad, che, il quale, la qual cosa
u, congiunzione enclitica usata frequentemente nei veda, e, anche, inoltre, d’altra parte; particella che implica assenso, chiamata, comando
sambhūtyām, sf. loc. sg. di sambhūti, da sambhū-, nascita, origine, produzione
rataḥ, sm./sf. nom. pl. di rata, pas. pas.vo di √ram-, contento, lieto, gratificato

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NOTE:

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