īśopaniṣad 7



यस्मिन्सर्वाणि भूतान्यात्मैवाभूद्विजानतः ।
तत्र को मोहः कः शोक एकत्वमनुपश्यतः ॥ ७ ॥


yasminsarvāṇi bhūtānyātmaivābhūdvijānataḥ |
tatra ko mohaḥ kaḥ śoka ekatvamanupaśyataḥ ||7||

Traduzione parola per parola
In cui (yasmin), proprio così (eva), il Soffio vitale (ātmā) è divenuto (abhūt) tutti gli esseri (sarvāṇi bhūtāni) con la conoscenza (vijānataḥ);
Quindi (tatra), perché (kaḥ) il turbamento (mohaḥ)? perché (kaḥ) il dolore (śokaḥ) di vedere (anupaśyataḥ) l’unicità (ekatvam)?

Traduzioni:

Carlo della Casa, Upaniṣad, Utet 1976
Per colui per il quale il proprio sé ha dato origine a tutte le forme del divenire, per colui che ha raggiunto la conoscenza, quale illusione, quale angoscia può esistere, per lui che ravvisa l’unità [dell’esistente] ?

Louis Renou, L’Hindouisme, PUF 1951
Celui chez qui le Soi est devenu toutes les essences, pour qui le reconnaît, quel vertige alors, quelle souffrance y a-t-il, pour qui considère l’unicité?.

Raphael, Upaniṣad, Bompiani 2010
In tale [stato], quando con la conoscenza dell’ātman è divenuto tutti gli esseri, quale turbamento, quale afflizione [può esserci] per colui che si riconosce come unità [suprema]?
Raphael, Cinque Upaniṣad, Āśram vidya 1974

Quale illusione e afflizione possono toccare Colui che vede l’unicità, colui il cui Sé è divenuto tutti gli esseri?1

Aurobindo, Sri Aurobindo Ashram Trust 2003
He in whom it is the Self-Being that has become all existences that are Becomings2,for he has the perfect knowledge, how shall he be deluded, whence shall he have grief who sees everywhere oneness?


Pio Filippani Ronconi, Upaniṣad antiche e medie, Boringhieri 1960
Colui nel quale tutte le forme del divenire sono diventate il proprio Sé, Colui il quale ciò conosce, quale turbamento vi puo essere, quale dolore, per Colui il quale -in ogni cosa- scorge l’unita?


yasmin, pron. loc. sing. di yad, nel quale
sarvāṇi agg. nom./acc. pl. n. di sarva, intero, intero, completo, ogni.
bhūtāni, sn. nom. pl. n. di bhūta-; part. pass. pass. di √bhū-, ciò che è o che esiste, esseri viventi (divini, umani, animali e persino vegetali)
√bhū- v. cl. 1 P., diventare, essere, sorgere, nascere, esistere
ātma sm. nom. sg.di ātman; alito, soffio vitale, principio della vita e delle sensazioni
eva, avv. così, proprio così, esattamente così, certamente, veramente
abhūt vb. 3ª p. sg. aor. di √bhū, era, è diventato.
vijānataḥ, abl. di vijānat, agg. che capisce, che conosce ; sm. uomo saggio
tatra, avv.(corr. di yatra, usato per il loc. sg. du. e pl. di tad) in quel luogo, là, in ciò, in quel caso, allora, perciò kaḥ, pr. int. nom. sg. di kim, che cosa? come? da dove? perché?

mohaḥ, sm. nom. sg. di moha; perdita di coscienza,sbalordimento, perplessità, inganno, errore, follia
√muh-, v. cl. 4 P., divenire stordito o incosciente, essere sbalordito o perplesso, errare
kaḥ, pr. int. nom. sg. di kim, che cosa? come? da dove? perché?
śokaḥ, sm. nom. sg. di śoka-, √śuc-, fiamma, calore, dolore, tristezza, angoscia
śuc-, vb. cl.1 P., splendere, brillare, soffrire un dolore o un caldo violento, essere angosciato o affilitto
ekatvam, sn. acc. sg. di ekatva- singolarità, unità, unione, coincidenza, identità
anupaśyataḥ, sm.n. abl./gen. di anupaśyat, da anu√dṛś-, che vede, che percepisce

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NOTE:

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  1. Colui che afferma la molteplicità muovendosi come io separato e frammentario non può che vivere nell’illusione, nel conflitto e nel dolore. Solo il Realizzato, il cui io empirico si è risolto (come il sogno al risveglio) e immerso nel Sé privo di parti, può essere libero dall’illusione-maya e dai suoi frutti: la trasmigrazione samsarica. « Allorché il Veggente percepisce il Signore, il Creatore del colore dell’oro, il Purusha che ha Brahman come matrice, pieno di saggezza e purificato, superato il bene e il male, accede alla Suprema Identità». « Questo iitman non può essere appreso né con spiegazioni né con il vigore intellettuale né con una grande erudizione … ». (Mundaka up.* III, 1, 3 - III, 2, 3)
     

  2. The words sarvāni bhūtāni, literally, “all things that have become”, are opposed to . Atman, self-existent and immutable being. The phrase means ordinarily “all creatures”, but its literal sense is evidently insisted on in the expression bhūtāni abhūt “became the Becomings”. The idea is the acquisition in man of the supreme consciousness by which the one Self in him extends itself to embrace all creatures and realises the eternal act by which that One manifests itself in the multiple forms of the universal motion.