रुद्र

rudra

Śrī Rudram: Un’analisi innovativa attraverso la poesia”
di Aparna Hasling

La traduzione dall’inglese è a cura di sathyasai.com

Śrī Rudram è la composizione più antica del pianeta che afferma l’unione divina tra Creazione e Creatore.
I saṁnyāsi recitano questo poema per affermare il loro voto di rinuncia, mentre i tantrici lo recitano per fondere la loro coscienza con il tessuto della creazione.
Viene cantato come un potente mantra di guarigione nelle case, nei templi e vicino agli argini dei fiumi. Gli indù lo considerano con il massimo rispetto, ma il suo significato è discusso. Ora vi propongo un modo per analizzare la traduzione letterale con la poesia. Questa spiegazione rivela Rudra come protettore e colui che punisce allo stesso tempo, e poi rivela come gli aspetti mondani dell’esistenza terrena siano alla fine consumati nella realtà non duale di Rudra.

Come premessa, è importante sapere che gli studiosi di sanscrito attribuiscono grande importanza alla prima o alle prime parole di una scrittura. A quanto pare, la parola iniziale sblocca il vero significato dell’intero canto. Quindi, prima di associare parole come rabbia e lacrime a Śrī Rudram, ricordate che la prima parola namaste implica il significato essenziale di pace. La parola successiva è rudra; mentre alcuni studiosi la traducono come “Castigatore” o “Colui che porta le lacrime”, io preferisco la traduzione advaitica che riconosce il Signore Rudra come “Colui che causa il dolore” e “Colui che cura il dolore”.
Rudra mantiene il dharma proteggendo e punendo i devoti.

La natura confusa di Śrī Rudram deriva dal fatto che le parole con significati contraddittori o sconosciuti sono comuni nei testi vedici.
Sebbene i Veda siano stati conservati come tradizione orale per migliaia di anni, questa pratica non ha tenuto conto dei cambiamenti dinamici della cultura e della lingua nel corso del tempo.
Alla fine, il sanscrito classico e quello vedico divergono così drasticamente che alcuni studiosi ritengono che la saggezza vedica sia irrilevante e inaccessibile alle menti moderne.
Perché? Una possibilità è che, man mano che la lingua si è evoluta per soddisfare le esigenze culturali, le capacità mentali necessarie per comprendere gli inni vedici si siano erose, spostando la mente culturale verso il pensiero lineare.

In ogni caso, traducendo Śrī Rudram come una serie di nomi sequenziali si perde il significato filosofico e poetico.
Questo straordinario poema è pieno di espedienti letterari e contiene una varietà di giustapposizioni, tra cui immagini (anuvākam 2), sequenze (anuvākam 3), confronti (anuvākam 4), sinonimi (anuvākam 5 e 8), coppie relazionali (anuvākam 6 e 7) e antònimi (anuvākam 9).
Gli antichi ṛṣi hanno rivelato la saggezza esoterica attraverso la poesia, gli enigmi e il codice, ed è sciocco ignorare le loro astrazioni non lineari.

Essendomi formata nella tradizione dello Śrī Vidya, ho imparato i modelli esoterici di canto dei mantra, compreso un modo per intensificare un nome divino schermandolo tra due mantra identici.
Credo che, ponendo costantemente la parola namaḥ prima e dopo ogni riga, la poesia segnali un’unione tra le parole raggruppate. Se così fosse, il significato andrebbe perso se i traduttori dividessero le parole come se fossero separati da steccati.
La modalità di “incorniciare” con namaḥ si ripete costantemente tra il secondo e il nono anuvākam (esaminati di seguito), e si possono considerare molte forme di espedienti letterari per svelare i significati nascosti.

Visualizzare il testo in colonne (tralasciando il namaḥ ripetitivo) rende più facile vedere gli schemi poetici e i temi, soprattutto per chi ha familiarità con lo Śrī Rudram.

Analizzando le sezioni che seguono, troviamo nove temi distinti:

  1. Rudra descritto con qualità cosmiche/(buone),
  2. Rudra descritto con qualità feroci/(negative),
  3. Jīva distratti dalle azioni
  4. Jīva distratti dalle relazioni gerarchiche
  5. Jīva distratti dalle professioni,
  6. Jīva distratti dalla ricerca spirituale,
  7. l’ombra del tempo,
  8. le relazioni di dipendenza,
  9. la rivelazione finale del Signore Śiva con il sacro mantra oṃ namaḥ śivāya.

A partire dal secondo anuvākam, è facile apprezzare come le descrizioni che esaltano l’identità di Rudra siano raggruppate insieme, piuttosto che sparse a caso nell’inno.
Rudra non è solo il Signore delle direzioni, il Signore di tutti gli esseri e il Signore del sentiero vedico, ma ognuno di questi nomi ha altri due qualificatori che ne arricchiscono il significato.
I traduttori forniscono traduzioni definitive; ma un altro modo per impegnarsi a fondo con il testo è quello di intuire i modi per mettere insieme gruppi di parole.
Per esempio, colui che è il Signore delle Direzioni è probabilmente onnipresente. Manifestare braccia di luce dorata (in tutte le direzioni) può dimostrare che ogni azione è toccata dall’energia divina. Con braccia infinite, Rudra ha il potere di proteggere e punire tutti gli esseri secondo il dharma. E quando è necessario, può anche creare e guidare eserciti divini.

Chi è Rudra? Creatore e protettore.

(namo) hiraṇyabāhave, senānye, diśāṁ (namah)
vṛkśebhyo, harikeśebhyaḥ, paśūnāṁ
saspiñcarāya, tviṣīmate , pathīnāṁ
babhluśāya vivyādhine’nnānāṁ
harikeśāyo, pavītine, puṣṭānāṁ
bhavasya, hete, jagatāṁ
rudrāyā, atatāvine, kśetrāṇāṁ
sūtāyā, ahantyāya , vanānāṁ || 2.1||
(namo) rohitāya , sthapataye, vṛkśāṇāṁ (namah)
(namah) mantriṇe, vāṇijāya, kakśāṇāṁ (namah)
bhuvaṁaye, vārivaskṛtā, auṣadhīnāṁ
uccairgoṣāya,akrandayate, pattīnāṁ
kṛtsnavītāya, dhāvate, sattvanāṁ || 2.2||

braccia d’oro, eserciti divini, Signore della Direzione
albero/uomo, foglie/capelli, Signore degli Esseri
erba tenera, fuoco splendente, Signore del sentiero vedico
toro seduto, tormentatore, Signore del cibo
coperto di capelli, upanaya, il Signore della Madre Terra
rimuove il samsara, arma, il Signore dell’Universo
rimuove il dolore, arco, il Signore delle preghiere
auriga divino, immortale, Signore della foresta
linfa/sangue, sostiene tutti, Signore degli alberi
nascosto, rivelato tramite i Veda, Signore dei luoghi segreti
madre terra, devoti, Signore del cibo e della medicina
grido di guerra, fa piangere i nemici, Signore dei soldati
infausto, protegge, Signore delle persone buone.

Il terzo anuvākam è la sezione più fraintesa dello Śrī Rudram.
Può essere difficile accettare otto nomi consecutivi dedicati a Dio come criminale, assassino, imbroglione, bugiardo patologico e zingaro.
Tuttavia, i significati si risolvono dopo aver considerato che

  1. i nomi che descrivono Rudra come imbroglione e bugiardo vengono direttamente dopo una riga precedente che proclama Rudra come onnipresente,
  2. i nomi in questa sezione hanno anche tre parole “abbracciate” (cullate, cradled-words), lo stesso schema di parole della sezione precedente che descrive Rudra come divino,
  3. il nome Rudra può essere tradotto come Colui che punisce e Colui che protegge, quindi ha senso che assuma forme di criminali per distribuire la punizione karmica,
  4. se i devoti accettano incontri negativi con imbroglioni e bugiardi in relazione a Rudra, è meno probabile che cadano preda della rabbia e della vendetta,
  5. storicamente, sappiamo che Śiva era il dio protettore dei criminali.

Chi è Rudra? Anche l’aspetto feroce è reale

sahamānāya, nivyādhina, āvyādhinīnāṁ
kakubhāya, niṣaṅgiṇe, stenānāṁ
niṣaṅgiṇa, iṣudhimate, taskarāṇāṁ
vañcate, parivañcate, stāyūnāṁ
nicerave , paricarāy , āraṇyānāṁ
sṛkāvibhyo jighām (gm) sadbhyo, muṣṇatāṁ
‘simadbhyo, naktaṁ caradbhyaḥ, prakṛntānāṁ
uṣṇīṣiṇe,giricarāya,kuluñcānāṁ ||3.1||

colui che perdona, colui che infligge dolore, divinità feroci
devata, brandisce una spada, ladri in incognito
possessore di frecce, tiratore di frecce, bande di dacoiti
imbroglione occasionale, imbroglione patologico, truffatore,
zingaro, intrallazzatore, ladro della foresta
proprietario di armi, terrorista, chi ruba il grano
detentore di armi, notturno, assassini
portatore di turbante, girovago di collina, piccoli ladri

Si noti come lo Śrī Rudram sia preciso sul numero di parole per riga, piuttosto che sul numero di sillabe (come avviene per i versi in metro ritmico śloka o gāyatrī).
Pertanto, deve esserci un significato nel passaggio, in questa sezione, da parole accoppiate a tre, a parole accoppiate a due, fra la cornice dei namaḥ.
L’arco e la freccia possono essere simbolici, ma la sezione che segue è una sequenza di azioni, che mostra la naturalezza con cui un’azione conduce alla successiva.

Coppie di azioni successive

iṣumadbhyo, dhanvāvibhyaś
ātanvānebhyaḥ, pratidadhānebhyaś
āyacchadbhyo, visṛjadbhyaś
‘syadbhyo, viddhyadbhyaś
āsīnebhya, śayānebhyaś
svapadbhyo, jāgradbhyaś
tiṣṭhadbhyo, dhāvad-bhyaś

quelli che hanno frecce, quelli che hanno archi
quelli che tendono l’arco, quelli che mettono le frecce
quelli che mirano, quelli che rilasciano le frecce
quelli che tirano, quelli che trafiggono i bersagli
quelli seduti, quelli reclinati
quelli che dormono, coloro che sono svegli
quelli che sono in piedi, coloro che corrono

Il sistema delle caste ha avuto origine durante il periodo vedico e la sezione successiva illustra i dettagli della divisione del lavoro e della gerarchia.
Come spiegato nel Puruśa Sūktam, il sacrificio originale aveva lo scopo di creare una struttura sociale sostenibile, e non un ordine di priorità per proteggere una classe privilegiata. La società ha bisogno di insegnanti, guerrieri, commercianti e servitori per sopravvivere, proprio come una persona ha bisogno di testa, braccia, cosce e piedi per vivere in modo efficiente.
Purtroppo, c’è un pericolo quando i leader delle caste più alte sono tentati di (mal)identificarsi con il potere e l’influenza. Di seguito sono riportati tredici esempi che mettono in contrasto i governanti e i governati. Sebbene il tema si divida tra gli anuvākam, è evidente che, anche prima di risolvere tutto in sé, Rudra si identifica allo stesso modo con i governanti e i governati.

Governanti e governati (in contrasto o uniti?)

sabhābhyaḥ, sabhā-pati-bhyaś
aśvebhyo, aśvapatibhyaś || 3.2||
āvyadhinī-bhyo, vividhyantī-bhyaś
ugaṇā-bhyas-tṛm (gm), hatī-bhyas
gṛtsebhyo, grtsa-patibhyaś
vrātebhyo, vrātapatibhyaś
gaṇebhyo, gaṇapatibhyaś
virūpebhyo, viśvarūpebhyaś
mahadbhyaḥ, kśullakebhyaś
rathibhyo’rathebhyaś
rathebhyaḥ, rathapatibhyaś || 4.1||
senābhyaḥ, senanibhyaś
kśattṛbhyaḥ, saṁgrahītṛbhyaś

coloro che sono riuniti, Sovrano delle assemblee
cavalli, Sovrano dei cavalli
energia femminile, śakti divina
saptamatrika (7 madri), poteri dannosi
persone avide, Sovrano delle persone avide
caste diverse, Sovrano delle caste
diverse servitori, Sovrano dei servitori
forme sfigurate, non conformiste
studiosi accademici, comprensione limitata
cavalieri di carri, non cavalieri di carri
carri, governatore dei carri
eserciti, capo degli eserciti
aurighi, conducenti di carri

Ogni famiglia vedica dipendeva dalle ricchezze della terra: si raccoglievano gli alberi per costruire i carri, si raccoglieva l’argilla per fare i vasi, si pescava il pesce dall’oceano, si costruivano le armi con il ferro e l’acciaio.
Come si è tentati di creare sistemi di gerarchia sociale per classe, casta o età, così si può essere tentati di differenziare le persone per vocazione. Questa sezione menziona otto professioni della casta vaiśya, anche se non è chiaro se lo scopo sia quello di differenziare i tipi di lavoro o di affermare che il Signore Rudra li accomuna tutti.

Professioni vediche

stuck-kśa-bhyo, rathakārebhyaś
kulāle-bhyaḥ, karmāre-bhyaś
puñjiṣṭe-bhyo, niṣāde-bhyaś
iṣukṛd-bhyo, dhanvakṛd-bhyaś

falegnami, costruttori di carri (alberi)
costruttori di vasi, fabbri (terra, metallo)
catturatori di uccelli, pescatori (animali)
costruttori di frecce, costruttori di archi (lavoro)

(Le due righe successive si adattano meglio sopra, 
con il tema dei governanti e dei governati)

mrgayubhyaḥ śvani-bhyaś
śva-bhyaḥ, śvapati-bhyaś || 4.2||

cacciatori, chi conduce i cani a caccia
cani, proprietari di cani

Non tutti erano yogi in epoca vedica, anche se le coppie che seguono sembrano essere sinonimi rappresentativi della vita di uno yogi. Immaginando le due parole come partner alla pari, ognuna di esse informa l’altra.
Per esempio, Rudra è la fonte dell’universo e anche il distruttore. E anche se i mendicanti con la testa rasata appartengono a una setta diversa da quella degli yogi con i capelli arruffati, entrambi sarebbero considerati allo stesso modo nella società. Ed è interessante che ci sia una linea per i piccoli/nani e un’altra per i grandi/virtuosi; forse c’erano davvero diverse razze di persone che abitavano la terra nei tempi antichi?

Sinonimi divini relativi alla vita di uno yogi

bhavāya ca, rudrāya ca
śarvāya ca, paśupataye ca
nīlagrīvāya ca, śitikaṇṭhāya ca
kapardine ca, vyuptakeśāya ca
sahasrā-kśāya ca, śatadhanvane
giriśāya ca, śipiviṣṭāya ca
mīḍhuṣṭamāya ce, iṣumate ca
hras-svāya ca, vāmanāya ca
bṛhate ca, varṣīyase ca
vṛddhāya ca, saṁvṛddhvane ca || 5.1||
agriyāya ca, prathamāya ca
āśave ca, ājirāya ca

fonte dell’universo, Rudra
distruttore, signore di tutti gli esseri
gola blu, gola bianca
capelli opachi/angosciati, testa rasata
mille occhi, innumerevoli armi
dimora di montagna, energia dei raggi di luce
causa dell’universo, portatore di arco
corto/nano, piedi piccoli (evoluzione/cambiamenti)
grande/grande, pieno di virtù
cosmo pieno, in continua espansione
causa ultima, primo fra tutti
agisce rapidamente, lavoro fatto rapidamente

(I tre versi successivi possono essere meglio abbinati in una sezione inferiore con coppie dipendenti)

śīghriyāya ca, śībhyāya ca
ūrmyāya cā , vasvanyāya ca
strotasyāya,cadvīpyāyaca ||5.2||

movimento veloce, acqua lenta
onde, acque tranquille
piccoli corsi d’acqua, isole

Come si vede una quercia in una ghianda, così il TEMPO è una forza di collegamento tra tutte le coppie del sesto anuvākam:

1) > 1. un embrione cresce in un bambino

  1. un giovane alla fine invecchia,
  2. un suono può produrre un’eco,
  3. una grande piantagione di alberelli può diventare una foresta
  4. il cibo cresce dai semi e dai cereali
  5. attraverso il ciclo naturale dell’azoto, del carbonio e dell’acqua, i corpi morti fertilizzano il terreno e alla fine fanno crescere nuove piante,
  6. un corpus di saggezza spirituale (Veda) alla fine si trasforma in una religione (Vedanta),
  7. un guerriero che si esercita alla fine conquisterà e sarà chiamato un guerriero coraggioso.

TEMPO: Prima e dopo

namo jyeṣṭhāya ca, kaniṣṭhāya ca
pūrvajāya ca, āparajāya ca
madhyamāya cā, pagalbhāya ca
jaghanyāya ca, budhniyāya ca
sobhyāya ca, pratisaryāya ca
yāmyāya ca, kśemyāya ca
urvaryāyāya ca, khalyāya ca
ślokyāya cāvasānnyāya
vanyāya ca, kakśyāya śravāya ca pratiśravāya || 6.1||
āśuṣeṇāya, cā śurathāya
śūrāya cā-vabhindate
varmiṇe ca, varūthine ca
bilmine ca , kavacine ca
śrutāya ca, śrutasenāya ca || T6.2||

anziani e giovani
causa ed effetto
bambino ed embrione
esseri umani e esseri in movimento
yama-loka e paradiso
la ricchezza della terra e i cereali
śloka vediche e Vedanta
foresta e alberi
suono ed eco
ha un esercito veloce e un carro veloce
guerriero coraggioso e conquista
armatura e luoghi protettivi segreti
elmo e armatura, signore protettore
un esercito di divinità che presiedono

In questo mondo fortemente interconnesso, esistono molteplici relazioni di dipendenza. Perciò, la sezione successiva elenca 16 coppie di elementi che, nella vita vedica, sono intrinsecamente collegati l’uno all’altro.
L’elenco potrebbe essere ovvio, ma ecco alcuni esempi espliciti:

1) un tamburo senza bacchetta è muto, 2) un guerriero senza logica è uno sciocco, 3) poiché solo i monarchi possono dichiarare guerra, un messaggero di guerra senza regno è irrilevante, 4) un’autostrada senza molte vie che vi conducono è solo una strada, 5) una cascata dipende da una fonte d’acqua continua, e senza stagni si prosciuga, 6) una palude è la transizione tra terra solida e acqua dolce; senza uno stagno adiacente, il terreno paludoso si secca, 7) l’acqua si infiltra nel terreno e si deposita in sacche sotterranee; poiché l’acqua si deposita di più in un bacino che su una collina, è meglio scavare un pozzo in una valle piuttosto che in una montagna, 8) la pioggia senza l’assenza di pioggia è un ossimoro; nulla può esistere senza un opposto, 9) i fulmini possono essere scatenati solo in una nube contenente particelle cariche positivamente e negativamente di grandi dimensioni; anche i ṛṣi vedici lo sapevano.
Infine, mi piace pensare che lo Śrī Rudram abbia inserito la coppia prāna e raggio di luce per indicare che i devoti dipendono dal Signore.

Relazioni di dipendenza (uno ha bisogno dell’altro)

dundubhyāya - hananyāya
dhṛṣṇave - pramṛśāya
dūtāya - prahitāya
niṣaṅgiṇey - iṣudhimate
tīkśṇeṣave - āyudhine
svā-yudhāy - sudhanvane
srutyāya - pathyāya
kāṭ-yāya - nīpyāya sūd-yāya - sarasyāya
nādyāya - vai-śantāya || 7.1
kūp-yāya - āvaṭyāya
varṣyāya - avarṣyāya
meghyāya - vidyutyāya
īdhriyāya - tapyāya
vātyāya - reṣmiyāya
vāstavyāya – vāstupāya ca || 7.2||

tamburo - bacchetta
guerriero coraggioso - logica
messaggero di guerra - regno
spada - faretra di frecce
frecce - armeria
arma bella - arco bello
sentiero stretto - autostrada
stagno - cascata
terreno paludoso - lago
fiume - piccolo bacino
pozzo - valle
pioggia - siccità
nuvole - fulmini
nuvole autunnali - sole
prāna - raggio di luce
ogni oggetto - protettore vastu

Improvvisamente e senza preavviso, la sezione successiva esplode in un canto che esalta le meraviglie di Dio.
Dopo sei sezioni consecutive che descrivono i fenomeni mondani, le connessioni e le errate identificazioni, il Signore risolve tutto in se stesso!
Almeno per il devoto che è completamente dipendente dal Signore (vātyāya, reṣmiya).
È il crescendo della preghiera; il mantra universale “oṃ namaḥ śivāya” è incorporato qui nell’ottavo capitolo.

Sinonimi divini

somāya ca, rudrāya ca
tāmrāya cāruṇāya ca
śaṅgāya ca , paśupataye ca
ugrāya ca- bhīmāya ca
agrevadhāya ca, dūrevadhāya ca
hantre ca, hanīyase ca
vṛkśebhyo, hari-keśe-bhyo
tārāya
śaṁbhave ca mayobhave ca
śaṁ-karāya ca mayaskarāya ca
śivāya ca, śivatarāya ca || 8.1||

nettare di soma, Rudra
tonalità rosata dell’alba, sole rosso sorgente
concede felicità, signore delle mucche/terrificante, terribile
protegge di fronte, protegge lontano
risolve tutto in sé, distruttore
alberi, foglie
colui che è om
fonte di pace, fonte di felicità
creatore di pace, creatore di gioia
ŚIVA, OṂ NAMAḤ ŚIVĀYA

Luoghi in cui cantare e sperimentare il Signore Shiva

namas-tīrth-yāya, ca kūl-yāya ca
namaḥ pār-yāya cā-vār-yāya ca
namaḥ pratara-ṇāya cottara-ṇāya ca
nama ā-tār-yāya cā-lād-yāya ca
namaḥ śaṣp-yāya ca phen-yāya ca
namaḥ sikat-yāya ca pra-vāh-yāya ca || 8.2||

si ottiene nei luoghi sacri, sulle rive dei fiumi
si ottiene da questa parte del fiume e dall’altra
si ottiene attraversando e tornando indietro
si ottiene nella rinascita e nei jīva
si ottiene nell’erba tenera e nella schiuma del mare
si ottiene nella sabbia e nello scorrere del fiume

Mentre il devoto è ancora in estasi per aver cantato oṃ namaḥ śivāya, il poema presenta 14 immagini contrastanti da visualizzare: stalla e casa, letto e villa, legno secco e legno bagnato, ecc. Ma perché?
Se fossero state intese come un’altra serie di antonimi, la sezione sarebbe stata collocata prima dell’invocazione del Signore Śiva. Tuttavia, credo che questo elenco sia inteso come uno strumento per portare i devoti a un’esperienza ancora più elevata. Secondo una teoria, questo elenco non è solo una rassegna filosofica del mondo della dualità, ma è un invito alla pratica di costruire e mantenere visualizzazioni.
Come i devoti sanno, le visualizzazioni rafforzano la mente e la capacità di meditare. Tuttavia, forse non sanno che l’ultima coppia di contrasti è una rara tecnica di meditazione. Alternando la sensazione di piccolezza con quella di enormità, ancora e ancora e ancora - fino a quando la pressione dello spazio e del tempo si sposta - si apre una porta cosmica. Alcuni provano questa sensazione spontaneamente mentre si addormentano. Può essere una coincidenza che l’ultima coppia di contrasti del capitolo 9 sia piccola ed enorme?

Opposti/Antonimi (usati per visualizzazioni rapide)

iriṇyāya - prapathyāya
ki (gm) śilāya - chuck-shayaṇāya
kapardine - pulastaye
goṣṭhyāya - gṛhyāya
talpyāya - gehyāya
kāṭyāya - gahvareṣṭhāya
oo hṛdayyāya - niveṣp-yāya
pā (gum) savyaya - rajasyāya śuṣkyāya - harityāya ca
lopyāya - colapyāya
ūrvyāya - sūrmyāya
parṇyāya - parṇaśadyāya
‘pagura-māṇāya ābhighnate ca
ākhkhidate ca prakhkhidate ca

deserto infinito , sentiero battuto
sentiero inesplorato, casa residenziale
capelli opachi, protegge davanti
stalla, casa
culla, villa
luogo sacro difficile da raggiungere, grotta
acque profonde, goccia di rugiada
particelle invisibili, particelle visibili
legno secco, cose bagnate
non cresce nulla, luoghi paludosi
terra, onde
foglie attaccate, foglie cadute
arma alzata, arma abbassata
piccolo (karma), enorme (karma)

Saluti finali

vaḥ kirikebhyo devānām hṛdayebhyo
vikśīṇakebhyo devānām hṛdayebhyo
vicinvatkebhyo devānām hṛdayebhyo
ānirhatebhyo devānām hṛdayebhyo
āmīvatkebhyaḥ devānām hṛdayebhyo || 9.2||

Saluti a Rudra irradia luce nei cuori di tutti
Saluti a Rudra conosciuto solo dai devata
Saluti a Rudra che punisce e protegge
Saluti a Rudra che dona il karma
arma alzata, arma abbassata
piccolo (karma), enorme (karma)

Poiché il decimo e l’undicesimo capitolo sono dedicati alle lodi e ai doni, si conclude la coppia poetica dello Śrī Rudram.
Spero che questa interpretazione possa indurre altri a riflettere profondamente sul testo e sui versi vedici in generale. Mentre molti devoti sono legati alla loro prospettiva e altri si collegano solo al potere vibrazionale, prego che i leader indù prendano in considerazione questa interpretazione innovativa e smettano di dichiarare lo Śrī Rudram inconoscibile, irrilevante o vendicativo. Mi spezza il cuore sentire Śiva travisato. oṃ namaḥ Śivāya.