śrī rudram

rudra namakam anuvāka 2 - ṛk 11



namo̍ bhuva̱ntaye̍ vārivaskṛ̱tāyauṣa̍dhīnā̱m pata̍ye̱ namo̱ |
| namaḥ | bhuvantaye | vārivaskṛtāya | oṣadhīnām | pataye | namaḥ |

Omaggio (namaḥ) a Colui che espande l’atmosfera (Meli: a chi ha fatto come una copertura) (bhuvantaye) a Colui che procura lo spazio (Meli: chi è davanti alla terra) (vārivaskṛtāya), al Signore (pataye) delle erbe medicinali (oṣadhīnām), omaggio (namaḥ) |



La recitazione è dei Challakere Brothers.
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namaḥ, nom. sg. di namas-, saluto reverenziale, omaggio;

  • namas-, sn. nom., inchino, riverenza, omaggio, adorazione (con atti o parole), adorazione, rispettosa obbedienza; inchino, l’inchino a mani giunte dedicando, con l’unione delle dieci dita, i dieci sensi alla divinità. È il simbolo esteriore dell’abbandono interiore.
  • √nam-, vb. cl. 1 P., curvare, piegare, cedere a, sottomettersi o piegarsi; dare, concedere, donare; arrendersi, sottomettersi

bhuvantaye, sm., dat. , sg. di bhuvanti-, a colui che espande o diffonde l’essere

  • bhuvanti-, Nel contesto della Vājasaneyi-Saṃhitā, bhuvanti è un termine che può essere interpretato come “colui che espande o diffonde lo spazio”. È una forma del verbo √bhū-, “essere” o “esistere”. In questo contesto, con l’aggiunta di tanoti (√tan-, 3ª p. sg. pres., espandere o diffondere), indica un’azione di espansione o diffusione dell’essere o dell’esistenza.
  • Marcello Meli propone bhuv-anti per bhū-anti, con attrazione di caso. E quindi la traduzione “a chi ha fatto come una copertura” e “a chi è davanti alla terra”
  • bhuvana-, sn. 1. essere, creatura vivente, uomo, genere umano (RV etc.); 2. ra. sm. mondo, terra (TV etc.); 3. luogo di esistenza, dimora, residenza (AV; ŚBr);
  • √bhū-, vb. cl. 1 P. bhàvati: 1. diventare, essere, sorgere, nascere, esistere, vivere, stare, sopportare, accadere, succedere (spesso usato con i participi e con altri nomi verbali per forme verbali perifrastiche)
  • -ana, suffisso primario utilizzato per formare sostantivi neutri che esprimono un’azione verbale, così come sostantivi che si riferiscono a oggetti o entità. Questo tipo di suffisso trasforma l’azione di un verbo in un nome, permettendo così di nominare l’azione stessa o l’oggetto connesso a tale azione. Ad esempio, da un verbo che indica un’azione specifica, il suffisso -ana può essere usato per creare un sostantivo che descrive il risultato o il prodotto di quella azione.

vārivaskṛtāya-, sm. dat. sg. di vārivaskṛt--, agg. che procura spazio, che dispone di sussidi, che consegna.

  • varivas-, sn. 1. stanza, ampiezza, spazio, campo libero, agio, comodità, beatitudine (RV);
  • kṛt-, agg. ifc. che fa. che compie, che effettua, che realizza, che agisce; sm. 1. suffisso usato per formare nomi dalle radici;
  • √kṛ-, vb. cl. 1,5, 8 P. Ā. 1. fare, compiere, realizzare, causare, effettuare, preparare, intraprendere (RV);

oṣhadhīnām, sf. gen. pl. di oṣhadhi-, (vl. ósadhī, solo ved.) delle erbe, piante, erbe medicinali (RV; AV; MBh);

La parola oṣadhī (f.) probabilmente deriva dall’aggettivo oṣa-, che brucia, che splende (RV X, 119, 10, dalla radice verbale √ uṣ- cl. 1, bruciare, distruggere con il fuoco (RV: AV; ŚBr); e dalla forma verbale √ dhā- cl. 3, I. porre, collocare, porre in o sopra (loc.); 2. prendere o portare o aiutare.

pataye, sm. dat. sg. di pati-, proprietario, possessore, signore, sovrano (RV);

namaḥ, nom. sg. di namas-, saluto reverenziale, ripetizione per enfasi e rispetto

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